FAQ

Instakitchen noleggia spazi cucina pronti all’uso a tutti gli imprenditori del food che necessitano di un laboratorio di produzione ad uso immediato, senza dover spendere grossi capitali di investimento (in media dai 30.000 € a salire).

Con Instakitchen parti subito con la tua attività senza dover ricercare un locale commerciale, perdere tempo dietro a tutte le lungaggini amministrative, riducendo il capitale di investimento iniziale di oltre l’80%, testando il tuo food-business, espandendo/riducendo/chiudendo/riaprendo nuovamente con un nuovo format in base alle esigenze sempre nuove del mercato…In sintesi avrai la massima flessibilità per il minimo rischio e al minimo costo.

Instakitchen noleggia spazi cucina in sede fissa, per cui non noleggiamo le attrezzature separatamente dallo spazio cucina ma sempre e solo all’interno del nostro spazio di coworking.

Ad oggi Instakitchen ha una sola struttura di Coworking con sede a Roma in Via dei Prati dei Papà 15/25, zona Marconi.

No, non è prevista permanenza minima. Lo spazio cucina può essere noleggiato su base giornaliera, mensile o annuale, in sostanza componi tu il pacchetto più congruo con la fase di sviluppo del tuo food-business.

La partita Iva è necessaria per tutti i food-business che utilizzino i nostri spazi cucina con l’intento di fatturare e vendere prodotti alimentari all’esterno.

Tutti i food-business che non necessitino di vendere all’esterno le produzioni realizzate, quali ad esempio: fotografi, videomaker, influencer che utilizzino gli spazi per shooting ad uso privato, chef e società di consulenza che adoperino gli spazi cucina per test menù e assaggi.

A livello fiscale, l’Agenzia delle Entrate ammette la possibilità di vendere prodotti senza partita Iva a patto che la vendita sia occasionale e non professionale. Tuttavia per la normativa sanitaria europea, quando si tratta di vendere prodotti alimentari è necessario che il laboratorio da cui tali prodotti escono – così come chi li realizza – siano tracciabili e riconoscibili agli enti sanitari locali (ASL). Per far sì che ciò avvenga è necessario che ogni conduttore abbia una propria notifica sanitaria la quale presuppone obbligatoriamente una partita Iva per poter essere presentata. In sintesi, quello che è ammesso genericamente sul piano fiscale (ossia la vendita sporadica e non professionale di prodotti a terzi), è poi di fatto negato dalla normativa sanitaria quando ci si riferisce a generi alimentari prodotti artigianalmente in laboratorio.

Oltre alla partita iva, sarà necessario aprire una SCIA (ossia la Segnalazione Certificata di Inizio Attività con cui si segnala al Municipio di zona l’apertura dell’attività commerciale) e una Notifica Sanitaria (ossia la pratica che segnala l’apertura dell’attività anche alla ASL competente). Per tutte queste pratiche, semplici e attivabili in meno di 48h, Instakitchen fornisce tutto il supporto per poterle attivare in autonomia, oltre ad un team di consulenti tecnici a prezzi calmierati per chi non vuole pensare a nulla.

No, e i rischi di una vendita siffatta – visto il potenziale rischio avvelenamento verso terzi – sono salati e con conseguenze anche penali.

Dipende dalla SCIA che hai attivato, ogni caso è da verificare insieme al Municipio di zona, per questo ti forniamo noi tutto il supporto gratuito per approfondirlo.